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MIRIAM BALDASSARI SCRIVE A VALENTINA VEZZALI, NEO DELEGATA PER LO SPORT
MIRIAM BALDASSARI SCRIVE A VALENTINA VEZZALI, NEO DELEGATA PER LO SPORT - 15/3/2021

Dopo aver stabilito un dialogo con l'ex Ministro per le politiche giovanili e lo sport, AssoDanza Italia scrive a Valentina Vezzali, nominata sottosegretario con delega allo Sport, per illustrare la situazione attuale dal punto di vista delle scuole di Danza e di chi, a vario titolo, le gestisce, vi presta servizio e sta cercando di resistere ad una crisi che ha messo l'intero comparto in ginocchio.
Nelle parole di Miriam Baldassari, presidente ADI, c'è tutta la determinazione nel voler risollevare le sorti del mondo sportivo di base ed in particolare del settore danza.
Con estrema chiarezza vengono proposti una serie di provvedimenti urgenti che possano assicurare la ripresa delle attività in sicurezza, il sostegno necessario ai lavoratori ed imprenditori del settore e, non ultimo, che possano garantire agli utenti il ritorno alla pratica delle discipline sportive e coreutiche, di fondamentale importanza per l'equilibrio psico-fisico di giovani, adulti ed anziani.


Gentilissima On. Valentina Vezzali,
mi chiamo Miriam Baldassari e Le scrivo in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale AssoDanza Italia, associazione di categoria, tutela e rappresentanza dei diritti dei lavoratori della danza, operanti nel settore sportivo di base.
Innanzi tutto desideriamo complimentarci con Lei per la recente Delega allo Sport e con entusiasmo accogliamo la Sua nomina che, in questo particolare frangente storico, è uno spiraglio di luce e di speranza nel buio della crisi pandemica.
Abbiamo ascoltato le Sue parole durante la cerimonia di conferimento dell'incarico: ha nominato subito lo sport di base, accennando al Suo ruolo come una “sfida importante”.
Ecco, in realtà lo sarà davvero: la sofferenza del nostro settore è arrivata al culmine della sopportazione, la resistenza e il coraggio di tutti gli operatori sportivi sono ai livelli di guardia, moltissime realtà disseminate su tutto il territorio nazionale rischiano di scomparire per sempre.
Come certamente saprà, il settore sportivo e culturale sono stati tra i maggiormente colpiti dal lockdown.
In questo crogiolo di identità lavorative troviamo le Scuole di Danza: oltre 30.000 realtà che propongono ogni giorno ai cittadini, dai più giovani agli adulti, l'occasione per praticare la meravigliosa arte coreutica, diffondendo cultura e creando occasioni di incontro e scambio sociale, a particolare beneficio delle fasce giovanili della popolazione.
Le Scuole di Danza operano principalmente in qualità di Associazioni Sportive Dilettantistiche all'interno del vasto mondo dello sport, e in maggioranza sono affiliate agli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, seppur rappresentando un mondo dalle caratteristiche peculiari e specifiche in termini di svolgimento della didattica, di bisogni specifici e logistici, che le rende diverse dai consueti impianti sportivi e dalle palestre.
I Direttori delle Scuole di Danza, così come i titolari delle strutture sportive, dirigono attività per l'80% in affitto presso immobili privati. Questi piccoli imprenditori, già vessati da ingenti debiti contratti nel periodo di chiusura forzata, hanno affrontato con senso di responsabilità e dovere le numerose spese per il riadeguamento, la sanificazione e l'igienizzazione dei locali, hanno pagato consulenti e professionisti per rinnovare i propri protocolli adattandoli alle norme vigenti.
Dallo scorso 24 ottobre 2020, l'Italia ha rinunciato a tutto ciò che è stato considerato indebitamente superfluo: lo sport e la cultura. Queste attività apparentemente “non necessarie” sono motivo di sopravvivenza per chi le esercita come professione, nonché fonte di benessere fisico e psicologico per chi le pratica. Le immense criticità sociali attuali non hanno solo natura economica, hanno a che fare con la DIGNITÀ, con l’incertezza per il futuro e con la condizione di precarietà e la totale assenza di tutele per un’intera categoria.
Pur consapevoli di quanto impegno sia da profondere per il contenimento dell'attuale pandemia, riteniamo che si debba con urgenza e priorità sostenere l'intero comparto dei lavoratori sportivi, consentendo loro di poter SOPRAVVIVERE.
Per Sua maggior conoscenza, Le evidenziamo i bisogni primari del nostro settore, circostanziati alle priorità del momento contingente:
riapertura in sicurezza dei luoghi destinati allo sport di base;
impiego delle risorse economiche già stanziate, precisamente i € 32.000.000 dello scostamento di bilancio 2020, messi in sicurezza precauzionalmente dall'ex Ministro dello Sport, On. Vincenzo Spadafora;
sostegni a fondo perduto, sia per i collaboratori sportivi che per le ASD/SSD, che si basino su criteri di reale equità e parametri ponderati sulle caratteristiche specifiche del settore, con modalità e tempi certi di erogazione, e la possibilità per le associazioni di categoria di monitoraggio costante sui fondi;
• nuova disposizione che ricalchi quanto già previsto dal D.L. 19 maggio 2020 n. 34 art. 216 comma 3, ovvero la riduzione dei canoni di locazione pari al 50% del dovuto applicabile per l’intero periodo di blocco forzato dell'attività;
• previsione di investimenti strutturali sul lungo periodo, con particolare riguardo per lo sport di base.
Mettiamo la nostra collaborazione e la nostra competenza a Sua disposizione, nello spirito di servizio che ci contraddistingue, affinché Lei possa comprendere al meglio le specificità del nostro settore e intervenire con misure specifiche, che garantiscano efficienza ed efficacia alle azioni del Governo.
Lo Sport e la Cultura sono un bene comune, che va oltre l'interesse dei singoli, sono garanzia di un futuro costruttivo per le nuove generazioni. Vanno salvaguardati ad ogni costo, non solo a tutela dei lavoratori ma nel bene di tutti i cittadini di questo Paese.
RingraziandoLa anticipatamente per l'ascolto che vorrà concederci, alleghiamo in calce una breve descrizione della nostra Associazione e restiamo a disposizione, a sostegno del Suo operato.
Un forte in bocca al lupo e carissimi saluti.

Miriam Baldassari

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